Lettera aperta di Montino al Ministro Clini

Egregio signor Ministro,
ho apprezzato e apprezzo molto la sua iniziativa per scongiurare il pericolo che a Roma, la Capitale del Paese, si concretizzi a breve una devastante emergenza rifiuti. Sarebbe un colpo terribile all´immagine dell´Italia intera che dobbiamo assolutamente evitare. Mi auguro dunque che la sua iniziativa abbia un riscontro immediato in modo da avviare a soluzione il problema. Voler insistere sulla strada delle discariche per ospitare il tal quale, come Lei sa molto meglio di me, è contro ogni normativa e all´origine della procedura d´infrazione europea aperta su Malagrotta. Visto il quadro attuale mi pare di capire che, in ogni caso, occorrerà percorrere il senso vietato anche se per una fase temporale ben definita e molto limitata. Per andare oltre occorre una grande convinzione e uno
sforzo operativo molto concreto sul campo. A questo fine serve a poco o nulla il piano regionale dei rifiuti approvato pochi mesi fa, per il semplice motivo che è un´inutile scatola vuota. Ciò detto vorrei, al di fuori di ogni commento o polemica, sottolineare cinque elementi di criticità che hanno prodotto il punto zero a cui siamo arrivati oggi e che impediscono l´abbandono delle discariche come metodo per lo smaltimento dei rifiuti:
1) Raccolta differenziata: negli ultimi due anni nemmeno un euro è stato trasferito dalla Regione Lazio ai Comuni alle Province per incrementare questo processo. Nel bilancio i soldi ci sono, ma non è stato trasferito un euro. E´ ovvio che così non si partirà mai.
2) Compostaggio umido e verde: nel Lazio esiste solo l´impianto di Maccarese che lavora 60 tonnellate al giorno. Il resto, cioè almeno altrettanto, viene trasferito al nord, soprattutto nel Veneto, con un enorme aggravio di costi. L´Ama, proprietaria dell´impianto, dal 2009 ha la disponibilità di 20 milioni di euro finalizzati al raddoppio della struttura. Il Comune di Roma, però, non ha mai perfezionato progetto e dunque è tutto fermo.
3) Impianti bloccati: il comune di Gallicano insieme alla Provincia di Roma, ha presentato un progetto, completamente finanziato, per un impianto di trattamento dei rifiuti e produzione di cdr. E´ tutto fermo da 8 mesi perché La Regione non sblocca la Via (valutazione impatto ambientale).
Nello stesso ufficio regionale, immagino nello stesso cassetto, giace il progetto presentato da una società dell´Acea ad Aprilia. In questo caso sono trascorsi inutilmente 10 mesi.
4) Nel 2012 la spesa per il conferimento dei rifiuti in discarica dovrebbe aumentare di 10
milioni di euro. Siccome però siamo di fronte ad una diminuzione dei rifiuti prodotti, vuol dire che si sta procedendo a un aumento del conferimento in discarica. Esattamente quello che non si dovrebbe fare.
5) il sistema degli impianti di trasformazione del cdr, già esistenti, marciano a ritmi ridotti.
Questi i fatti. Mi sembra opportuno portarli a sua conoscenza perche credo che per dare forza al suo tentativo occorra la massima chiarezza e la massima assunzione di responsabilità da parte di tutti.
Solo così, credo, potrà dispiegarsi al meglio un´azione efficace e immediata per evitare l´emergenza rifiuti a Roma e nel Lazio.
Esterino Montino

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