Da Socrate a Cicerone, passando per B.

“Il rispetto della legge non è subordinato al nostro interesse particolare: essa va rispettata anche quando la si ritiene ingiusta, ma al contempo è nostro dovere fare di tutto per cambiarla col consenso degli altri”   (Socrate, 400 A.C.)

Sono passati oltre 2.400 anni dall’ epoca del grande filosofo ateniese (uno dei più importanti esponenti della nostra cultura)  e ancora ci sono persone con idee confuse circa la legalità e il vivere civile.

Tra i Principi fondamentali della Nostra Costituzione, l’articolo 3 recita così: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Viene riconosciuto alla  Costituzione Italiana di essere una delle migliori del mondo. Ciononostante qualcuno sta tentando di violarla ignorandola. Alcuni cittadini  insigniti di cariche pubbliche, poiché eletti dal popolo, non accettano di stare di fronte alla legge, ma alle sue spalle.

Il Cavaliere (senza cavallo) parlando della situazione del Governo dice : “Non è colpa mia se i ministri del Popolo della Libertà daranno le dimissioni davanti al massacro giudiziario del loro leader eletto da milioni di italiani. Ma io mi domando se due amici sono in barca e uno dei due butta l’altro a mare, di chi è la colpa se poi la barca sbanda?”

Un quesito che appare un  “arzigogolo” (come quello della Settimana Enigmistica, per intenderci), ma in realtà è soltanto una cortina fumogena, un tentativo disperato di sfuggire alle proprie responsabilità. La condanna della Cassazione parla chiaro: 4 anni di detenzione per frode fiscale (accertati 270 milioni di Euro) e interdizione dai pubblici uffici per almeno tre anni! Una volta a Roma si sarebbe detto “non te sarva nemmeno la penicillina!” C’è qualcuno, oggi,  disposto a falsificare le carte per salvarlo? Ne dubito.

Tuttavia, per amore della dialettica, provo a dare delle risposte ad ognuno dei  quesiti che sono stati posti. Così come le darebbe un  cittadino libero qualunque, punto per punto:

Si, la colpa è tua se i ministri del Pdl daranno le dimissioni e faranno cadere il governo, perché tu per primo hai voluto questo “governo delle larghe intese” e tu hai nominato le persone che poi hai proposto come ministri.

No, non c’è nessun “massacro giudiziario” : un anno di domiciliari per una frode da 270 milioni è il minimo sindacale. Quanto ali italiani che ti hanno votato, essi lo hanno saputo soltanto adesso che hai rubato. Quanto a “se due amici sono in barca….” Prima di tutto ricordati che sulla barca ci sono tutti gli italiani, e poi che i due “amici” sono in realtà due alleati per portare la barca in salvo nell’interesse di tutti. Infine, se uno dei due ha commesso una frode, chi dovrebbe  pagare per lui? Tutta la barca?

Eppure, nonostante l’ovvietà delle risposte,  lui e i suoi fedeli insistono:” la questione è politica” dice la pitonessa; “ ho pagato milioni di tasse allo Stato!” dice lui; e ancora” Non possono togliermi il diritto di parola sulla scena pubblica e civile italiana. Non possono togliermi il diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato. Non possono togliermi il diritto di essere ancora il riferimento per milioni di italiani, finché questi cittadini liberamente lo vorranno”.

Ancora risposte punto per punto:

Se la questione fosse stata di natura politica, i grandi luminari della difesa l’avrebbero posta durante il processo. E’ evidente che se non lo hanno fatto è perché non c’era alcun riferimento politico cui appigliarsi; si tratta di delinquenza comune.

Ho pagato milioni di tasse allo Stato…. Ma guarda che tu sei stato condannato per quello che hai frodato, non per quello che hai pagato perché era dovuto. Prova a immaginare un omicida che a sua discolpa dicesse “ma io, prima, per tanti anni non ho ammazzato nessuno”!

Infine, per quanto riguarda l’appello ai tre diritti:

Tranquillo, avrai ancora il diritto di parola, il diritto di animare il movimento politico che hai fondato, e nessuno ti toglierà il diritto di essere ancora il riferimento di quei cittadini italiani che lo vorranno. La pena da scontare  è poco più di una multa, una sanzione risibile per chi si vanta di essere stato indagato e imputato per decine e decine di reati nei campi più diversi. Un persona così “vivace” non dovrebbe meravigliarsi troppo di essere stato “bloccato”  una volta, dopo le centinai di “fughe” di cui si è reso protagonista . Persino uno studente, dopo aver accumulato tante note, verrebbe  allontanato da tutti le scuole per un certo tempo. Serve per meditare! Questo potrebbe essere utile anche al futuro partito della destra.

Una chiosa finale: insieme all’appello ai  suoi diritti, una persona pubblica onesta,  avrebbe  fatto  un cenno anche ai suoi doveri.

La verità è che gli attacchi sconsiderati alla Magistratura, alla Costituzione, al Governo, per evitare il corso della giustizia  si commentano semplicemente con una frase di Cicerone :

Habemus confitentem reum, cioè abbiamo il reo confesso.

Un saluto ai compagni, Raffaele Giannini

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