Io nun ce l’ho co’ te….

“Io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno ancora buttato de sotto”  La battuta ormai famosissima  è attribuita al grande Petrolini, che la pronunciò durante uno spettacolo teatrale di successo, rivolto ad uno spettatore isolato  che lo aveva fischiato disturbando  il pubblico. Quante volte, pensando a Berlusconi e alla sua corte, a molti di noi sarà venuta in mente questa frase del grande attore comico romano?  Anche Eugenio Scalfari, nei suoi sapienti editoriali, l’ha citata più volte. In effetti negli anni scorsi, quando le intemerate di Berlusconi ci facevano cadere le braccia, la frase di Petrolini diventava  nostra e  veniva spontaneo chiedere, con  rabbia sconsolata, a quelli più vicini: ok, lui è ridicolo ed è fatto così, ma voi? Perché non intervenite?

Una risposta a questa domanda, come sappiamo, gli italiani non l’hanno mai avuta.  Fatta eccezione per il tentativo  di alzare … Continua a leggere

Crisi di governo, perché preoccuparsi?

Anni fa circolava negli Stati Uniti un poster dal titolo “Why worry?” : Si riferiva allo stato di salute e motteggiava più o meno così:

Perché preoccuparsi? Ci sono solo due cose di cui preoccuparsi. Sia che tu stia bene e sia che tu stia male. Se stai bene , allora non c’è niente di cui preoccuparsi. Ma se stai male ci sono solo due cose di cui preoccuparsi. Sia che  tu guarisca, o che tu muoia. Se tu guarisci,  non c’è niente di cui preoccuparsi. Ma se tu muori, ci sono solo due cose di cui preoccuparsi. Sia che tu vada in paradiso, o che tu vada all’inferno. Se tu vai in paradiso, non c’è niente di cui preoccuparsi, e se tu vai all’inferno sarai così occupato a stringere le mani di vecchi amici, che non avrai tempo per preoccuparti!  

L’aforisma “Why worry” sulla salute, fatte le debite … Continua a leggere

Da Socrate a Cicerone, passando per B.

“Il rispetto della legge non è subordinato al nostro interesse particolare: essa va rispettata anche quando la si ritiene ingiusta, ma al contempo è nostro dovere fare di tutto per cambiarla col consenso degli altri”   (Socrate, 400 A.C.)

Sono passati oltre 2.400 anni dall’ epoca del grande filosofo ateniese (uno dei più importanti esponenti della nostra cultura)  e ancora ci sono persone con idee confuse circa la legalità e il vivere civile.

Tra i Principi fondamentali della Nostra Costituzione, l’articolo 3 recita così: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Viene riconosciuto alla  Costituzione Italiana di essere una delle migliori del mondo. Ciononostante qualcuno sta tentando di violarla ignorandola. Alcuni cittadini  insigniti di cariche pubbliche, poiché eletti dal popolo, non accettano di stare di fronte alla … Continua a leggere