Cento giorni di Berlusconi e il futuro di Renzi

Nella poesia “Il cinque maggio”, dedicata alla caduta di Napoleone, Alessandro Manzoni descrive così le sconfitte del piccolo caporale:

Tutto ei provò: la gloria

maggior dopo il periglio,

la fuga e la vittoria,

la reggia e il triste esiglio,

due volte nella polvere,

due volte sull’altar.

C’è qualche analogia tra gli ultimi giorni del Napoleone del 1813 e i cento giorni del Berlusconi del 2013?  Forse solo una coincidenza di date.

Duecento anni fa, dopo la disastrosa campagna di Russia ebbe inizio il tramonto dell’ imperatore dei francesi,  che l’anno successivo fu sconfitto a Lipsia (1813).  Poi, nel 1814 Napoleone abdicò e fu esiliato all’isola d’Elba.

Nel 2011 il Cavaliere, dopo una disastrosa attività di governo , ha “abdicato” al ruolo di Primo Ministro, poi ad Agosto 2013 è stato “sconfitto”  per frode fiscale dalla Corte di Cassazione. Decaduto dalla carica di senatore, ora è un po’ all’opposizione e un po’ al governo.

Quale sarà il finale ?Antigua come  Sant’Elena? Nel  2014 sapremo se i destini dei due personaggi saranno ancora affini.

L’ode manzoniana  esordisce con il passato remoto   “Ei fu”, ma per Berlusconi non si può ancora usare la stessa forma verbale. Il cavaliere senza cavallo è (politicamente) morto , anche se  lui minaccia l’ ennesima resurrezione. Resta però il berlusconismo con il quale,  temo, dovremo fari i conti ancora per molto tempo. Sarà per questo che il giorno della sua decadenza da senatore non ho provato alcun sentimento di allegrezza. Il pensiero delle macerie morali e materiali , che il pregiudicato di Arcore stava lasciando, aveva oscurato la gioia per un evento  tanto atteso.

Poi mi sono rasserenato con le primarie del Pd.  Per queste semplici ragioni: una  battaglia vera  di tre  candidati giovani e appassionati, una grande (e insperata) partecipazione popolare, la vittoria  netta di Renzi. Veramente la mia preferenza era per un altro, ma il risultato del voto mi ha comunque rallegrato.                                                                                     Il 28 Febbraio scorso gli italiani avevano votato per  un cambiamento della politica.  Le Primarie del Pd hanno ribadito il concetto progressista : rinnovare democraticamente regole e persone. Gli elettori del PD si sono espressi chiaramente: più eresia e meno  ortodossia.  Ora la vecchia guardia mostri la tutta la democrazia di cui è capace, con generosità di spirito  e saggezza.

Dopo l’aspra e  legittima battaglia sostenuta per eleggere il proprio candidato, adesso ognuno si dedichi al successo di TUTTO IL PARTITO.

Cuperlo e Civati sostengano il nuovo segretario e marcino compatti nella direzione del cambiamento.

Gli avversari sono altrove e la battaglia per la democrazia e il risanamento della moralità individuale e sociale richiederà lunghi anni.

Nel giorno della decadenza del porcaccione di Arcore,  alcuni esponenti Forza Italia hanno  espresso il loro pensiero sulla democrazia  in questo modo:

Bondi:  “Mi disgusta profondamente l’ipocrita messinscena della conferenza stampa” di Alfano e Schifani. “Dicono che è stato inferto un colpo mortale alla democrazia” ma poi “confermano il sostegno al governo e l’alleanza con quella sinistra che è artefice dell’estromissione di Berlusconi dal Parlamento”

Romani: “Oggi c’è il funerale della democrazia, il leader della coalizione è stato cacciato dal Parlamento in maniera ignominiosa, che altro possiamo dire? Si deve tirare giù una saracinesca e guardare solo alla speranza dei nostri militanti in piazza”

Santanché:  “Oggi con Berlusconi è decaduta la democrazia. Tocca a noi ripristinarla”

Prestigiacomo: “Resterà scritta nei volumi di storia questa vergognosa pagina. Nero su bianco nei libri l’ipocrisia della sinistra, il suo disprezzo delle regole e della legalità”.

Polverini : “Con questo ultimo atto persecutorio nei confronti di Silvio Berlusconi oggi non solo la democrazia esce lacerata, ma risulta evidente anche di chi siano le responsabilità politiche di un gesto inaudito per la sua gravità”. 

Bernini: Che grande delusione: oggi ho visto rompere tutte le regole, è una via senza ritorno, una giornata triste. Forza Italia sta risalendo nei sondaggi” e ciò testimonia che “Berlusconi, come sempre, è come l’Araba fenice”.

Alemanno: “Oggi è un brutto giorno per la democrazia italiana. Un leader, come Silvio Berlusconi, che rappresenta milioni di elettori è fuori dal Parlamento. E a sinistra non si rendono conto della gravità di tutto ciò”

E per finire, le affermazioni dell’europarlamentare di Forza Italia, Licia Ronzulli:

“Con l’illegittima estromissione di Silvio Berlusconi dal Parlamento, oggi non decade un senatore ma la democrazia nel nostro Paese. Oggi – ha continuato  Ronzulli – dopo aver concluso il suo discorso, il presidente Berlusconi ci ha dimostrato ancora una volta la sua grande integrità: e’ stato lui a darci la forza e si e’ dimostrato sereno e determinato infondendoci coraggio e positività. Noi, quindi, continueremo al suo fianco, con Forza Italia, a batterci per i nostri ideali e i nostri valori: non ci arrendiamo e non consegneremo il nostro Paese nelle mani della sinistra”.

Come si vede, una questione morale  si somma alla crisi economica e sociale che stiamo vivendo. E’ urgente agire per il cambiamento e le riforme:

Economia,  Lavoro,  Equità Sociale , Pubblica Istruzione (dagli asili all’università, alla ricerca) , Cultura,  Semplificazioni  e Riduzioni Spese;  Giustizia e Lotta alla Corruzione, Nuova legge elettorale.

Le cose da fare sono tante e le incrostazioni da rimuovere enormi. C’è lavoro per tutti quelli che hanno le capacità e la passione per la politica del bene comune. Non c’è posto per le divisioni interne. I  “sinistri-autolesionisti” si riposino.

Benvenuto al Segretario Renzi e buon lavoro a tutti i compagni.

Raffaele Giannini

 

 

 

 

 

 

 

 

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