Mala tempora currunt

La situazione politica, economica e sociale  dell’ Italia evoca, nella mente di molti italiani, una  frase latina  pronunciata da Cicerone più di duemila anni fa: Mala tempora currunt. Cioè  Corrono brutti tempi.

La frase, guarda che strano,  riecheggia da un po’ di tempo anche nella testa  di chi scrive che  il latino lo ha studiato (poco e male) agli inizi degli anni 50 del secolo scorso.

Si tratta di un immotivato pessimismo ? O è la conseguenza della constatazione dei fatti avvenuti negli ultimi anni e fino ad oggi?

Nel lontano 1994 Indro Montanelli scriveva: “L’Italia di Berlusconi finirà male, malissimo. Nella vergogna e nella corruzione. E sarà stato inutile avere ragione”

Il 28 Febbraio scorso, nel mio piccolo, scrivevo ad alcuni amici  una  e-mail in cui esponevo le seguenti considerazioni sui risultati elettorali:

Il PD è il primo partito, ma non vince niente e non può governare da solo; nemmeno con il Centro di Monti, come aveva sperato fino alla vigilia delle elezioni. Il PDL ha avuto una ripresa rispetto al crollo del 2012, ma ha quasi dimezzato i voti rispetto al 2008. Monti ha perso la credibilità di tecnico super partes e il suo Movimento non ha conquistato voti sufficienti  per  pesare sul governo. Il vero vincitore è il Movimento di Grillo, che però, al di là delle dichiarazioni clamorose, non sembra avere dimestichezza con il governare.

I due punti fondamentali che emergono dalla crisi economica e dalle richieste dei cittadini sono questi:

a) Cambiamento della politica rinnovando regole e persone;                                                  b) Stabilità del governo per la ripresa economica e il miglioramento dei  rapporti con l’Europa.

Prevedo che dovranno esserci due fasi.

Prima fase: 

Bersani (o altro leader PD) riceve dal Presidente l’incarico di guidare un governo di minoranza per un programma limitato, condiviso e appoggiato dal M5S di Grillo. Il governo proseguirà finché non esaurisce la sua spinta, attuando le riforme condivise nei programmi del PD e M5S (vedi i punti in comune). Ottenuto tutto quello che si poteva ottenere in questa prima fase, il Movimento di Grillo non potrà e/o non vorrà proseguire la collaborazione con il PD. Segue crisi pilotata. 

Seconda fase: 

Strana maggioranza rinnovata: PD + PDL + Centro Monti. Il M5S va all’ opposizione (come la Lega, Sel e gli altri partiti minori) . Berlusconi e Casini fuori dalla scena (nessuna carica istituzionale). Bersani,  se è sopravvissuto alla prima fase, può lasciare il passo ad uno più giovane. 

I nuovi leader  dei tre partiti si accordano su un programma vincolante e definito in modo trasparente prima del varo di un governo.  Il programma dovrà prevedere:

  1. Rilancio dell’economia, incluse tutte le riforme necessarie dei vari settori. 
  2. Riforma fiscale per una maggiore equità sociale. Lotta all’evasione.
  3. Riforma della giustizia per una maggiore efficienza e civiltà. Lotta alla corruzione.
  4. Riforma della Pubblica Istruzione, dagli asili all’università, alla ricerca. Rilancio della cultura.
  5. Riforma della Pubblica Amministrazione per semplificare e ridurre le spese.
  6. Riforma istituzionale per ammodernare lo Stato, le Regioni e i Comuni.
  7. Riforma dei diritti del cittadino, laico, libero, responsabile.
  8. Riforma del Concordato con la Chiesa Cattolica e parità con le altre confessioni religiose.

Ci sarebbero tante altre riforme da realizzare, ma a questo punto (se ci si é arrivati) è finita la legislatura. Se a Maggio o Giugno prossimi non si é ancora verificata alcuna delle cose qui menzionate, né si è iniziato questo percorso, allora mi considererò anch’io uno dei tanti ciarlatani che ora vanno  parlando in TV e sui giornali. Ciao.

Oggi  siamo a Novembre, cioè nove mesi dopo le elezioni,  e le mie previsione (salvo dettagli marginali) non si sono avverate. Ma questo è cosa da poco. Invece, quello che più conta è che non sono stati realizzati né si sono avviati il Cambiamento della politica rinnovando regole e persone, né la  stabilità del governo per la ripresa economica e i rapporti con l’Europa. A meno che non si voglia chiamare “stabilità” questo governo cosiddetto di larghe intese, ma che sarebbe più corretto chiamare di grosse pretese e scarse imprese.

Il Presidente del Consiglio Letta fa del suo meglio per guidare  la “strana maggioranza”, ma dovendo navigare a vista tra le contrapposte componenti di governo (a loro volta influenzate da “pupari” fuori dal governo)  finisce per scontentare un po’ tutti: imprese, sindacati e cittadini. Basta guardare il tormentone di nuove e più complicate tasse, le scarse risorse messe a disposizione per l’economia, il lavoro, la scuola. E sullo sfondo, lo spettacolo ridicolo del Cavaliere senza cavallo e dei suoi vassalli: lui sempre più padrone, loro  sempre più sottomessi.

Mentre la maggior parte dei cittadini vive in condizioni economiche sempre più tragiche, la cosiddetta classe dirigente riesce soltanto a fare  tragiche pagliacciate.

Tra gli avvenimenti di questi giorni ci sono alcuni episodi emblematici  per insensatezza. Varrà la pena di guardarli con un pizzico di ironia e commentarli, cogliendo il lato grottesco, per non deprimerci troppo:

Berlusconi – Vespa: “I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso”. Parole pronunciate in risposta alla domanda di Bruno Vespa sulla fondatezza di una richiesta da parte dei figli del leader di vendere tutto e di andare via dopo la condanna per frode fiscale.

Commento = Ma si, famiglia Berlusconi,  non perdetevi questa esperienza: fate un viaggetto di alcuni giorni,  con un treno merci, e dirigetevi tutti insieme  alla volta di Auschwitz.  Fate con comodo  e non portate bagaglio. Noi non vi aspettiamo, ma  se tornate forse sarete più consapevoli.  Al cicisbeo-menestrello Bruno Vespa consiglierei di occuparsi dei “Prezzi gonfiati e  infiltrazioni mafiose nella ricostruzione de L’Aquila”. Altrimenti vale la definizione data da Giorgio Bocca a Dicembre 2010: “Vespa non è un giornalista, è un servo di regime”.

La Grazia = Berlusconi si è  lasciato sfuggire una parola di speranza: «Napolitano farebbe ancora in tempo…». Il Quirinale fa sapere che alla Presidenza della Repubblica “Non è arrivato nulla”

Commento = Ricordo ai protagonisti che Sandro Pertini, appena condannato dal tribunale fascista di Savona (non per frode fiscale, ma per aver tratto in salvo Filippo Turati), minacciò il disconoscimento alla propria madre se avesse presentato domanda di grazia al Duce.

Ministro Cancellieri = “Qualsiasi cosa serva non fate complimenti”  La frase è stata intercettata mentre il Ministro parla con la compagna di Ligresti, compiacendosi della loro amicizia nonostante sia una famiglia di pregiudicati e latitanti.

Commento = I servitori dello Stato non possono destinare le loro attenzioni a ricchi e potenti, con i quali oltretutto si sono intrattenuti affari di famiglia. La commistione tra pubblico e privato è lampante e si chiama conflitto di interessi. Per molto meno Josefa Idem si è dimessa e ha fatto bene Inoltre, un Ministro della Giustizia non si fa sporcare dalla difesa pelosa dei pidellini che vogliono assimilare questa  vicenda  a quella di Berlusconi e  al suo reato di concussione nella vicenda Ruby.  Prima di essere ricattata un ministro per bene si dimette.

Datagate – Edward Snowden =  Non abbiamo raccolto noi le informazioni sui cittadini europei ma questi dati erano forniti dai nostri partner europei“. E’ il capo della Nsa, Keith Alexander che parla. Gli risponde Marco Minniti, sottosegretario con delega ai servizi segreti: ”Garantisco sulla correttezza, lealtà e funzione positiva dell’intelligence italiana”.

Commento = Edward Snowden è “colpevole” di aver disvelato i meccanismi della sorveglianza spionistica dell’ impero anglo-americano sugli alleati europei. La giustificazione di un comportamento così ignobile sarebbe “la lotta al terrorismo”.                    Si scopre, però, che anche le telefonate personali di papa Francesco erano spiate. Anche lui un terrorista?

Legge di Stabilità =  Pd e Pdl sono al lavoro…..da mesi!

Commento = Ce la faranno per metà Dicembre a  dire ai cittadini, ai Comuni e ai Caf quale sarà il peso delle tasse? Riguardo all’ IMU non c’è ancora una parola chiara e definitiva: si continua a rimescolare le carte indugiando su abitazione principale, prima casa,  residenza dei genitori e dei figli, ecc, ecc.  Ma è tanto difficile  stabilire che  una sola casa  è anche la prima casa e quindi è l’abitazione principale?                                                                                    Se non si riesce a dare soluzione alle cose semplici, cosa possiamo aspettarci per quelle più complesse come il cuneo fiscale, i finanziamenti alla ricerca e alla scuola?

Renato Accorinti, sindaco di Messina = Il sindaco pacifista ha celebrato  la festa del 4 Novembre,  Giornata dell’ Unità Nazionale e delle Forze Armate, citando la frase di Pertini  “Si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai” e sventolando la bandiera della pace con su scritto l’articolo 11 della nostra Costituzione (che ricordo a chi lo ha dimenticato): “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazione di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace  e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Due generali hanno abbandonato la cerimonia e il ministro  Giampiero d’Elia ha commentato: ”Una provocazione demenziale e inopportuna, il sindaco si scusi pubblicamente”.

Commento =  Posso capire (non giustificare) i due generali impettiti e in grande uniforme  ai quali la parola “pace” ha procurato  imbarazzo. Non capisco invece la reprimenda del ministro D’Alia, il quale rappresentando lo Stato  e la Costituzione deve rispetto alle Forze Armate e ai Sindaci Pacifisti, in egual misura.  Nel frattempo, il sindaco di New York Bill de Blasio stravinceva proponendo di ridurre i vantaggi fiscali  a finanzieri e costruttori di case di lusso per spostarli su investimenti in asili nido e case popolari. Preferisco questi sindaci al ministro.

Per concludere, mi piacerebbe “rieducare” la classe politica  italiana obbligandola  ad ascoltare almeno una volta al giorno il discorso  che fece il Presidente dell’ Uruguay, Jose Pepe Mujica, al G20 del Giugno 2012:  http://youtu.be/3SxkMKTn7aQ

Che dite, sono  poco democratico?

Un saluto ai compagni, Raffaele Giannini.

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